venerdì 28 gennaio 2011

Intenzioni per il blog, e per domani


Subito dopo un ventennio di shock terroristico, l’Italia ha subito un ventennio di shock mediatico. La metodologia della tabula rasa descritta da Naomi Klein in The Shock Doctrine si è nutrita in questo Paese di  esplosivi e piombo prima, poi di deregulation e tv.

Fra le misure per superare questo shock, è urgente un nuovo quadro normativo capace di porre la produzione indipendente di film e contenuti digitali al centro di un servizio pubblico tv di qualità allineato con l’Europa.

Considero questo scopo patriottico, e di cittadinanza.

La nuova portata della dimensione informativa nelle reti digitali richiede, legittima, rende sostenibile una politica energica di apertura, decentramento e incoraggiamento verso la produzione indipendente, affinché il suo ruolo fra i protagonisti della società della conoscenza sia pienamente riconosciuto.

Anche una volta divenuta spina dorsale dei contenuti del servizio pubblico televisivo, la produzione indipendente deve essere capace di “stare sul mercato” perché, quando la produzione di contenuti è prevalentemente basata sulla committenza e sul mecenatismo, deterioramento e distorsione della pubblica affettività sono un rischio costante e concreto.

I diritti della produzione indipendente costruiscono una forza economica importante nella società della conoscenza, e accrescono la civiltà nel suo insieme.


Come cittadino intendo resistere e fornire strumenti di resistenza ai miei concittadini contro lo shock mediatico cui gli Italiani sono sottoposti. Considero necessario agire per ricondurre all’eguaglianza e al rispetto delle regole le oligarchie che controllano il sistema dei media in Italia, un sistema largamente elusivo e spesso illegale, sia nella sua componente privata sia in quella pubblica.

Intendo agire pubblicamente nel rispetto delle leggi, e se necessario adottare comportamenti di disobbedienza civile (dei quali assumerei apertamente e personalmente la responsabilità), per :

- con fermezza denunciare, ostacolare e contribuire a rovesciare ogni posizione dominante sul mercato dei media e ogni tentativo di controllo della pubblica opinione e/o di procacciamento di indebiti guadagni operato con la formazione di cartelli editoriali e tecnologici di fatto;

- promuovere ed esercitare un’attenzione rispettosa, ma sospettosa, costante e rigorosa, verso l’attività degli istituti nazionali preposti alla garanzia sulle comunicazioni e all’indirizzo e vigilanza sui servizi pubblici di radio e televisione - in particolare m'impegno a contrastare l'elusione in Italia delle norme europee a favore della produzione indipendente e per la diversità culturale;

- promuovere nel “Paese dei Comuni” una libera fioritura di creatività culturale capace di scambiare sapere con tutto il mondo.


Come consulente editoriale, pur consapevole del grande ruolo del mecenatismo verso la creazione artistica, intendo agire al fianco di chi produce e distribuisce contenuti destinati al mercato; in particolare intendo pormi al servizio di chi nel montaggio produttivo di un progetto ricerca partecipazioni finanziarie garantite da quote di diritti di sfruttamento.

Intendo favorire la pervasività di nuove modalità di gestione dei diritti finalizzate a diffondere la proprietà intellettuale attraverso la pratica di licenze eque e cristalline e la tracciabilità digitale delle catene di diritti.


Come artista, dopo un ventennio di impegno nella FERT, intendo ritornare alla regia entro il 2012. Il cinema a basso budget, il teatro televisivo e il documentario, ovvero i tre generi sinora più ostracizzati in Italia, sono già ora l’oggetto centrale del mio interesse.

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